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Milano il fascino di una metropoli

PREFAZIONE: Testo di Alessandro Sallusti

Nel multiforme campo applicativo della fotografia, intesa come espressione artistica qualificata, Maria Pia Severi spicca per l'originalità dell'azione esecutiva e il geniale spunto ideativo, che negli anni le hanno permesso di ottenere risultati elevati e di ricevere meritati riconoscimenti e apprezzamenti, da parte della più autorevole critica di settore.

Le immagini raffigurate suscitano immediata curiosità, proprio per la non voluta nitidezza, per quell'intenzionale dimensione di non completa visibilità percettiva, che le rende "entità" evanescenti, avvolte da una magica atmosfera onirica, determinata dalla loro "visione imperfetta". I soggetti protagonisti, quasi tutti scelti tra le figure femminili, sembrano inseriti in una sorta di narrazione scaturita dal sogno. È come se l'artista volesse racchiudere dentro una cornice fiabesca le rappresentazioni catturate dall'obiettivo fotografico, per stimolare nell'osservatore una personale rielaborazione della realtà in chiave fantastica e con la massima libertà interpretativa.

Si comprende come lo scatto d'autore, carpito e per così dire "rubato" nell'attimo fuggente e sfuggente, è frutto della radicata competenza acquisita in materia e dell'esperienza strumentale consolidata, congiunta all'arguta e sagace sensibilità intuitiva, di chi riesce a cogliere e trasmettere attraverso il flash istantaneo di un clic, un insieme di emozioni autentiche, che regalano forti suggestioni e riaccendono memorie di ricordi indelebili, di un intenso vissuto custodito nel pensiero di un tempo immemore, che ciascuno possiede e conserva accuratamente.

Lo scenario narrativo da lei rievocato sembra inserito in uno spazio virtuale di sospensione tra reale e irreale, apparenza e sostanza, invenzione e riproduzione fedele, che offre una prospettiva di vivace innovazione nel campo applicativo dell'arte fotografica e si pone come esempio a modello per l'apporto di un prezioso contributo al suo sviluppo evolutivo, decretando l'ineccepibile e impeccabile professionalità di mestiere dimostrata dalla Severi, dominata dall'appassionata propensione creativa e dall'intento di condividere con lo spettatore i sentimenti e le emozioni alla base della sua ispirazione.

Alessandro Sallusti
direttore de "Il Giornale"

 


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