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Capri inno all'estate

PREFAZIONE DI Vittorio Sgarbi A "CAPRI INNO ALL'ESTATE"

Non i luoghi, ma la percezione dei luoghi: la memoria indefinita non delle situazioni e dei particolari, ma delle sensazioni, come ciò che resta di un sogno. Le fotografie di Maria Pia Severi sono una sfida alla memoria; il tentativo di fotografare i ricordi, la natura, anche imprecisa, ma decisiva.
Cosa resta, insomma, di Capri a noi, come a Maria Pia Severi? E cosa vuole la Severi che la fotografia commemori? Le immagini passano, e molte non durano, non hanno la forza di restare. E diventano altro, come una percezione che e' dentro di noi, indipendentemente dalla realtà dei luoghi.
Noi abbiamo un'idea di Capri che non corrisponde alla realtà di Capri; e la Severi non vuole che le sue fotografie riproducano alcunché, ma che siano l'equivalente in moto, ed anche remoto, del nostro ricordo, delle nostre sensazioni. Capri e' un'emozione, una luce, un'impressione, una fotografia fuggitiva, che non focalizza un luogo e che non riproduce un momento, ma uno stato d'animo per una perdita dei sensi, uno stordimento. Come chi si sveglia all'improvviso e ricorda soltanto i frammenti di un sogno, perdendone il senso, la continuità narrativa. Si e' stati immersi in una storia, si e' vissuto un momento di ebbrezza, si e' stati a Capri lontano da casa per vedere e sentire emozioni nuove. Esse sono dentro di noi. Nel ricordarle non abbiamo una conoscenza compiuta, ma una conoscenza intuitiva. Di questa dimensione, di questa intuizione Maria Pia Severi ci vuole restituire una corrispondenza fotografica. Così la sua tecnica appare impressionistica e divisionistica come la trascrizione di un sogno.
Contro la distanza dei luoghi impone la perdita del fuoco, rinunciando alla nitidezza che e' propria della riproduzione fotografica. Ed e' questa la ricerca originale che caratterizza l'opera coerente di Maria Pia Severi.
Vittorio Sgarbi

 

PREFAZIONE DI Carlo Contini A "CAPRI INNO ALL'ESTATE"

Anche se la pubblicazione di un altro libro su Capri, a distanza di neppure due anni dal primo (EMOZIONI CAPRESI-INVERNO) parrebbe a primo acchito paradossale in quanto un déja vu, la Severi in CAPRI- INNO ALL'ESTATE ci sorprende ancora una volta con un libro completamente diverso dal primo. Se nel suo primo volume, infatti, si snodano davanti a noi stradine e luoghi poco frequentati dalla massa dei turisti dove prevalgono colori tenui e soffusi, tipici del periodo invernale, nel libro attuale l'artista si espande col suo mezzo fotografico nella folla colorata dell'estate caprese, indirizzando il suo obiettivo soprattutto alle donne che la popolano, siano esse capresi o turiste di passaggio.

L'interesse dell'artista è difatti rivolto soprattutto all'Universo femminile, che può presentarsi in abiti dimessi od in tenute sgargianti e sfarzose o, addirittura, in striminziti bikini. Sia che si avventuri nella storica piazzetta , o in via Tragara o in via Camerelle, l'occhio curioso dell'autrice riesce a darci un'immagine colorata e giovane del microcosmo di Capri intrufolandosi anche all'interno delle famose boutiques, dove le signore cercano l'abito o il due pezzi ambito.
Carlo Contini

 


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